- 12/03/2517 - Approdato a Cap City, incontra Jules Bernard e la ribattezza Sunshine.
- 13/03/2517 - Jules Bernard gli dimostra il proprio disappunto riguardo al soprannome rompendogli il naso, poi gli offre un lavoro.
- 21/03/2517 - Ormai a pieno titolo nel gruppo e a conoscenza di ogni attività, accompagna Jules Bernard e Winnifred Moore a Safeport in cerca di notizie utili sulla rivolta della Baraccata. Durante la permanenza, dopo aver dichiarato a Jules Bernard il suo interesse per lei e la propria convinzione riguardo alla reciprocità della cosa, lei gli esprime il suo dissenso rompendogli il naso, di nuovo.
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Chapter 1 - The Dome
C'è chi crede - Baba Snake me lo avrà raccontato almeno un centinaio di volte - che sia il nostro spirito a scegliere. Scegliere come, quando, in quale parte dell'universo incarnarsi in forma fisica e quali tipi di lezioni imparare per evolvere ad un livello di consapevolezza più alto dell'essere umano.
Il mio spirito ha un gran senso dell'umorismo.
Nascere sotto la Cupola di Port Charlotte ti instilla nelle vene l'ostinazione e la pazienza, entrambe necessarie ad assicurarti la piena sopravvivenza. Vieni al mondo tra leghe e metalli, nel grembo di un cratere protetto dall'esterno da una cupola che filtra ogni cosa, compresi i raggi del sole. Io nacqui 36 anni fa, dal grembo di una prostituta sempre troppo fatta per ricordarsi i principi basilari della contraccezione. Venni al mondo tra le braccia dell'astinenza: iniziai a combattere tra la vita e la morte già con i primi vagiti e, sin dal primo momento, scelsi opportunamente la prima. Il mio spirito deve aver coscientemente scelto la carnalità feroce di un altrettanto radicale attaccamento alla vita, perché si tratta di una lotta destinata a ripetersi più volte nel corso della mia crescita. Dicono sia questo ad avermi messo nel sangue l'indipendenza e una insindacabile tendenza all'insubordinazione, benché nessuno abbia ancora capito da chi io abbia ereditato una tempra fisica così fuori dal comune. Alcuni sostengono sia colpa del cognome che mi fu dato alla nascita, per sancire di fatto la mia appartenenza alla Cupola: Dome. Come tutti i figli orfani e bastardi presto tardi affidati al sistema sociale di Port Charlotte: tutti miei fratelli.
Avevo cinque anni quando uno sciame di zanzare Blue Ditterium riuscì ad infilarsi nella cupola attraverso alcune crepe del sistema di filtraggio dell'aria. Nessuno ovviamente si accorse del problema fino a quando io non venni punto quasi a morte, nel cortile esterno del bordello di Miss Pam. Un pungiglione mi ferì così a fondo da sfiorare il cuore, ma i medici riuscirono a ricucirmi e curarmi nel modo migliore. Fui molto ostinato nel rimettermi in piedima non abbastanza fortunato da schivare il colpo successivo. La febbre arrivò presto. Temevano un'infezione ma il verdetto fu peggiore: Malaria Rossa. Le ragazze di Miss Pam erano già tutte pronte a piangermi - compresa mia madre, nei suoi rari momenti di lucidità. I medici non furono molto più ottimisti: ero troppo piccolo, troppo fragile, troppo provato dagli interventi. Non avevano fatto i conti con la tenacia del mio sistema immunitario e con la mia voglia di vivere, trascendendo ogni ostacolo. Riuscii a sopravvivere. Non solo sbaragliando ogni più nera previsione, ma riuscendo addirittura a sviluppare anticorpi specifici nei confronti di una malattia che ne lascia tutt'ora ben pochi in vita. A quel punto il mio sangue ed il mio sistema immunitario diventarono oggetto di studio e passai così tanto tempo insieme a chimici e medici di ogni risma, che diventò assolutamente naturale indirizzare la mia curiosità verso quel tipo di conoscenza.
I
primi anni di vita li ho spesi cresciuto tra la struttura in cui
vengono accolti e curati tutti i Figli della Cupola - il Dome's Child
Sanctuary- ed il bordello di Miss Pam; coccolato da una famiglia di
prostitute amorevoli e assolutamente prive di ogni decenza, benché
ricche di uno spirito materno assolutamente insufficiente ad assicurarmi
un ambiente sano e pregno di canoni morali di alcun tipo. Non che la
moralità possa servire a qualcosa, in un bordello. Ad un certo punto
della mia crescita, Miss Pam deve avere realizzato che tenermi tra le
mura della sua Casa sarebbe stato controproducente per tutti: venni
definitavemente affidato al Sanctuary e ai servizi sociali, con un
buffetto sulla guancia e l'assicurazione che avrei potuto vedere mia
madre in qualunque momento avessi voluto. Una promessa mai mantenuta:
lei morì per un'overdose solo due settimane dopo, e io diventai a tutti
gli effetti un Dome Child.
Chapter 2 - The Kid Science
Chapter 2 - The Kid Science
"When, my, time comes around
Lay me gently in the cold dark earth
No grave can hold my body down"
Lay me gently in the cold dark earth
No grave can hold my body down"
Crescendo, dimostrai una mente tanto scientificamente forte quanto il mio corpo era in grado di reggere ad ogni tipo di veleno o droga in circolazione. Furono alcuni dei miei Fratelli a spingermi la prima volta tra le braccia della Bloom. Aspettavano di vedermi in preda ai suoi effetti e rimasero delusi. Mi ci volle in effetti il doppio del tempo perché potessi avvertire qualche effetto sul mio fisico; allo stesso modo, scoprimo che sembrava necessaria una dose ben più alta del normale perché io potessi dire di sperimentare non già gli stessi effetti subiti dai miei compagni ma qualcosa di vagamente similare, molto alleggerito.
Alcuni
dei miei compagni di allora, i miei Fratelli della Cupola, erano già
schiavi dei primi sintomi di una dipendenza cronica. per questa ragione,
forse, venni in parte canzonato ed in parte molto invidiato. Io, volevo
solo capire. Iniziai a fare domande, a cercare alcuni dei dottori che
mi avevano curato anni prima, a frequentare persino il Botanical
Institute per scoprire qualcosa di più sul tipo di Bloom che mi avevano
dato.
Fu così che incontrai Kid Hayes. Era uno scienziato affiliato al GBI; un biologo vegetale con specializzazione in microbiologia applicata ed esperto agronomo, con funzioni di guida esterna e raccoglitore. Mi prese in simpatia e sotto la sua ala, mentre io cercavo -di nascosto- ogni modo possibile per infilarmi sotto la gonna di sua figlia, Alice.
Iniziò a portarmi con sé nella giungla. Cercò di insegnarmi tutto quello che sapeva sui sentieri, tracciati e non tracciati; sul modo migliore in cui orientarsi, sui pericoli che si possono trovare non solo nascosti tra le piante ma nella vegetazione stessa. Non che io non fossi mai uscito dalla cupola prima di allora, ma certamente con lui mi addentrai nel vivo della giungla e scoprii un mondo fino ad allora in larga parte sconosciuto. Mi innamorai perdutamente, e non solo del tesoro nascosto tra le cosce di Alice.
Mi resi conto di come la giungla palpitasse di vita, selvatica e selvaggia quanto l'indole mi era stata iniettata in corpo dalla mia nascita. Subii la fascinazione della vegetazione indomabile nelle Foreste Nebulose, laddove erano le piante a dominare l'intero universo e non c'erano più l'uomo ed il metallo a farlo. Amai anche il buio del sottobosco, nei tratti in cui i rami erano così intricati da non permettere nemmeno ai raggi del sole di raggiungere il terreno, morbido per i sedimenti di anni di foglie cadute lasciate a marcire, in cui i piedi affondavano senza mai sapere fino a quale profondità saresti arrivato. Mi sentii vivo come mai prima di allora, e la mia curiosità crebbe a dismisura, spingendomi ad esplorare quanto più possibile ed apprendere ogni segreto a me concesso di svelare -compresi quelli celati nel corpo caldo e accogliente di Alice, ed il sapore umido della sua pelle di cioccolata.
Imparai a distinguere ogni tipo di pianta dall'altra, ne studiai la composizione chimica e le proprietà tossicologiche ed organolettiche; studiai così tanto che con l'aiuto di Kid finii per essere accettato anche all'università dell'Alleanza ma non mi bastava. Avevo sete di sapere, di provare i miei limiti e verificare quanto oltre avrei potuto spingermi. Volevo mettere alla prova le mie capacità di dominare i veleni e le droghe che per altri sembravano essere fonti di tragici effetti, e in me si manifestavano sempre, senza eccezioni, in modo assai più lento ed estremamente contenuto.
La creazione e la sperimentazione volontaria su me stesso furono solo il passo successivo, naturale quanto altamente proficuo a livello economico.
Chapter 3 The Snake Medicine
Kid
hayes si muoveva sempre con un aiutante, guida altrettanto capace ma
ben più ferrato di lui nei combattimenti: Dembe. Parlava un dialetto per
me impronobile, di cui capivo solo pochi versi e altrettanti gesti. Mi
ero sempre chiesto da dove diavolo venisse e la risposta arrivò il
giorno in cui ci fermammo in un villaggio sperduto sulle rive del
Dreadful River, costruito tra le radici ed i rami di enormi mangrovie.
Era il villaggio natale di Dembe. Non sono mai riuscito a scoprire come
si fosse incontrato con Hayes, ma lui sembrava bene accetto nella zona e
così lo fummo io e Alice.Fu così che incontrai Kid Hayes. Era uno scienziato affiliato al GBI; un biologo vegetale con specializzazione in microbiologia applicata ed esperto agronomo, con funzioni di guida esterna e raccoglitore. Mi prese in simpatia e sotto la sua ala, mentre io cercavo -di nascosto- ogni modo possibile per infilarmi sotto la gonna di sua figlia, Alice.
Iniziò a portarmi con sé nella giungla. Cercò di insegnarmi tutto quello che sapeva sui sentieri, tracciati e non tracciati; sul modo migliore in cui orientarsi, sui pericoli che si possono trovare non solo nascosti tra le piante ma nella vegetazione stessa. Non che io non fossi mai uscito dalla cupola prima di allora, ma certamente con lui mi addentrai nel vivo della giungla e scoprii un mondo fino ad allora in larga parte sconosciuto. Mi innamorai perdutamente, e non solo del tesoro nascosto tra le cosce di Alice.
Mi resi conto di come la giungla palpitasse di vita, selvatica e selvaggia quanto l'indole mi era stata iniettata in corpo dalla mia nascita. Subii la fascinazione della vegetazione indomabile nelle Foreste Nebulose, laddove erano le piante a dominare l'intero universo e non c'erano più l'uomo ed il metallo a farlo. Amai anche il buio del sottobosco, nei tratti in cui i rami erano così intricati da non permettere nemmeno ai raggi del sole di raggiungere il terreno, morbido per i sedimenti di anni di foglie cadute lasciate a marcire, in cui i piedi affondavano senza mai sapere fino a quale profondità saresti arrivato. Mi sentii vivo come mai prima di allora, e la mia curiosità crebbe a dismisura, spingendomi ad esplorare quanto più possibile ed apprendere ogni segreto a me concesso di svelare -compresi quelli celati nel corpo caldo e accogliente di Alice, ed il sapore umido della sua pelle di cioccolata.
Imparai a distinguere ogni tipo di pianta dall'altra, ne studiai la composizione chimica e le proprietà tossicologiche ed organolettiche; studiai così tanto che con l'aiuto di Kid finii per essere accettato anche all'università dell'Alleanza ma non mi bastava. Avevo sete di sapere, di provare i miei limiti e verificare quanto oltre avrei potuto spingermi. Volevo mettere alla prova le mie capacità di dominare i veleni e le droghe che per altri sembravano essere fonti di tragici effetti, e in me si manifestavano sempre, senza eccezioni, in modo assai più lento ed estremamente contenuto.
La creazione e la sperimentazione volontaria su me stesso furono solo il passo successivo, naturale quanto altamente proficuo a livello economico.
Chapter 3 The Snake Medicine
Scoprii poi che uno degli scopi della nostra visita era portare alcune medicine altrimenti irreperibili per loro. L'unico "medico" locale era una sorta di sciamano che gli abitanti del villaggio chiamavano "Baba Snake" perché portatore della "sacra medicina del serpente".
Fortunatamente -per me e la mia curiosità- quell'uomo era in grado di parlare un inglese comprensibile. Aveva passato gran parte della sua vita a studiare i rettili e gli anfibi velenosi della giungla (soprattutto quelli più frequenti intorno al villaggio, ma compresi che fosse riuscito anche ad allontanarsi parecchio da lì). Mi mostrò le mani: erano piene di dicatrici. Da ognuna di quelle creature Baba Snake si era fatto pungere, mordere, intossicare, sottoponendo il suo fisico ad ogni sorta di veleno potenzialmente mortale ed uscendone vivo, nonché riuscendo poi a sintetizzare antidoti rudimentali ma specifici con l'utilizzo del proprio stesso sangue. Lui sosteneva di essere semplicemente uno strumento nelle mani del Grande Mistero. Ossa vuote. Si affidarsi al Grande Mistero (la sua concezione di Dio) ogni volta. I suoi fedeli credevano fosse pieno della grazia che solo il Mistero Divino poteva concedergli.
Hayes gli raccontò la mia storia prima ancora che potessi farlo io. Baba Snake, si convinse che io fossi stato baciato dal suo stesso spirito protettore e mi invitò (con un certo slancio) a percorrere la sua via. Io ero abbastanza irruente, curioso e ostinatamente deciso a superare ogni limite a me concesso: accettai con ovvio entusiasmo. (Non altrettanto felice fu Alice. Me lo dimostrò poco tempo dopo, dandosi da fare con uno specializzando del suo corso di botanica.)
Questo è comunque solo uno dei motivi per cui il mio corpo - in particolare le mani e gli avambracci - è oggi disseminato di molte cicatrici appaiate; piccoli fori procurati dal morso di serpenti d'ogni specie.
Le voci su di me sono circolate in fretta, arrivando anche alle orecchie giuste e a quelle meno simpatiche dei cartelli che dominano il mercato di Goldera. Prima e dopo la laurea ho lavorato per diversi laboratori -pubblici e privati- sia in campo medico-farmacologico sia per questioni molto meno legali; riuscendo sempre ad evitare qualunque patto di dipendenza cronica dai cartelli locali. Molte sono le sostanze, i sieri, i vaccini che ho contribuito a creare; tutti si accomunano per una cosa in particolare: li ho sperimentati, sempre, su me stesso.
Faces:
Sunshine (/Jules) - Zed (/Zeno) - Candy (/Tilda) - Ginger (/Daphne) - Gypsy Lady (/Lana) - Sweet Lips (/Megan) - Grumpy (/Drake) - Thunder (/Ryan) - Christopher - Sin (/Sid) - Grace - Shy (/Gabrielle) - Andrea - Jordan - Esme - Judith - Ming - Sharon - Meng - Hawk - Jax - Julia -