"Con movenze sinuose emerge dalle profondità terrestri, sorgendo dagli oscuri anfratti nascosti e protetti.
La sua dimora sono i grovigli di radici intricate, le cavità terrose, ma anche le sorgenti, i corsi d’acqua e le paludi, i margini dei sentieri battuti dal sole e i rami degli alberi, delicatamente ombreggiati dal fresco fogliame.
Animale ctonico e misterioso, custode di un immenso potere primordiale, il Serpente ama celarsi nel tepore del profondo ventre della Grande Madre, luogo primigenio in cui tutti i segreti sono conservati con cura, e le antiche energie terrestri scorrono e si concentrano.
Di queste energie il Serpente è figlio e simbolo antichissimo, legato ai movimenti del sottosuolo, ai moti nascosti che danno origine al Mutamento interno, al potere della trasformazione lenta o repentina; profonda e cullante come il battito del cuore terrestre, o tremenda e irrompente come le violente vibrazioni che generano i terremoti.
Il Serpente è la Vita stessa, è lo slancio che dal basso si innalza verso l’alto, emergendo vorticosamente dall’oscurità verso la luce, dalle tenebre dell’ignoranza al lume della Conoscenza.
Ed è proprio la Conoscenza ancestrale che il Serpente custodisce e protegge nel suo Essere, poiché esso è la manifestazione vivente e, al contempo, il guardiano della Saggezza che dimora nell’intimo e caldo mondo sotterraneo, laddove l’incantevole respiro della Madre può ancora essere chiaramente percepito, e nessuna falsa verità, nata dall’illusione che governa il mondo umano, può insinuarsi.
Ma il mondo sotterraneo non è solamente luogo di terriccio umido e tiepido, ma anche di sorgenti e grandi corsi d’acqua. Per questo il Serpente è signore non solo della terra ma anche delle acque che dalla profondità tendono a salire verso l’alto e ad emergere alla luce del sole, e nelle quali la vita ha avuto inizio.
Il suo letargo stagionale e, soprattutto, la sua muta, rappresentano il perenne Ciclo della Grande Madre, che mostra a coloro che la vogliono ascoltare come la Vita si trasformi lentamente in Morte, e la Morte in nuova Vita; ma il Serpente simbolizza particolarmente il passaggio che unisce la Morte alla Rigenerazione, il sonno al risveglio, ovvero il cambio di pelle, la trasmigrazione dell’Anima da un corpo che cessa di vivere ad un altro concepito nel Ventre, oppure la morte iniziatica, la profonda trasformazione nata dal pieno raggiungimento della Consapevolezza divina, alla quale consegue una rinascita spirituale.
Per questo nel Serpente vi è il potere della Guarigione profonda, intesa sia come annullamento e liberazione da ogni stato oscuro e da ogni malattia spirituale, in seguito al contatto diretto col Divino; sia, su un piano più prettamente materiale, come eliminazione dei mali fisici. Il suo veleno, infatti, anticamente era unito a particolari erbe medicinali e usato, in piccolissime dosi sapientemente preparate, per curare certe malattie.
Come richiamo alla forma fallica, ma anche a quella uterina, il Serpente è un animale connesso anche al potere generativo, alla fertilità, alla nascita e alla crescita, ma soprattutto alla sessualità, all’erotismo trascendente e all’unione degli opposti, ovvero dell’Essenza femminile e maschile, non solo rappresentate dall’uomo e dalla donna comuni, ma soprattutto da quelle energie opposte insite all’interno di ogni singolo essere umano.
Queste energie o polarità opposte sono state raffigurate in diverse culture proprio come due serpenti, uno rosso, corrispondente all’energia positiva e maschile, e uno blu, corrispondente all’energia negativa e femminile, che si intrecciano armoniosamente su per la spina dorsale, creando quella sacra corrente elettrica trasformatrice che nella spiritualità induista viene chiamata kundalini.
Anche kundalini è rappresentata come un serpente tre volte arrotolato alla base della spina dorsale (in un punto particolare tra l’ano e i genitali), dove si dice che dimori, addormentata; il suo risveglio, seguito a pratiche misteriche segrete, si dice che possa condurre l’iniziato in uno stato di trascendenza divina, e ad una ricongiunzione animica con la Divinità.
Si tratta quindi di una profonda mutazione interiore, di un Risveglio completo, e quindi di una Rinascita ad una nuova vita illuminata dalla Saggezza che è scaturita proprio dal potere del Serpente.
L’armonia dei Serpenti è la profonda armonia dell’iniziato, il loro equilibrio è il suo equilibrio, il loro potere è il potere che, reso nuovamente attivo, ora traspare da lui e permea la sua vita rendendola veramente Sacra.
Emergendo dal suo mondo ombroso, del quale egli è signore, il Serpente non emerge da ciò che è malvagio, ma semplicemente da ciò che è sconosciuto alla comune e limitata mente umana, e porta con sé la Saggezza ancestrale.
Abbracciare il Serpente significa riabbracciare la Saggezza della Terra e sentire la sua Voce.
Se lo si guarda mentre si morde la coda, come nell’immagine dell’uroboro mitologico, si scorgerà proprio il simbolo dell’eterno ciclo senza inizio né fine.
Il morso del Serpente sulla propria coda è l’istante stesso in cui avviene il passaggio, il risveglio che segue il sonno della morte. "
(fonte: Il cerchio della Luna )